02 luglio 2006

Quando la notte è azzurra

la Nuova di Venezia — 02 luglio 2006 pagina 31 sezione: GIORNO/NOTTE
La voglia di far festa era chiusa alla meno peggio in qualche cassetto solo per una questione di scaramanzia, forse assieme al tricolore ripiegato. E’ esplosa venerdì sera già dopo il terzo gol dell’Italia, il secondo firmato da Luca Toni, quando anche ai più pessimisti è apparso chiaro che l’inseguimento dell’Ucraina era finito. Al fischio finale, secondo un copione ormai noto ma con un entusiasmo inattaccabile, a migliaia sono usciti in strada, con tutta la voglia presa dal cassetto e con tutti i tricolori possibili, di stoffa, di cartone, di semplice colore spalmato in faccia. Per non parlare di quelli che, votati alla causa e in linea con Lapo Elkann che lo ha fatto per primo, fanno in questi giorni la fila dai tatuatori per farsi un bianco-rosso-verde permanente da qualche parte. Gioia pura per l’accesso azzurro in semifinale, moltiplicata dal fatto che si va a un incontro che fa parte del capitolo leggende nel calcio mondiale. Martedì sarà Italia-Germania: per i meno giovani un tuffo nel passato, per i più giovani una buona occasione per andare a vedere se tutto quello che è stato raccontato intorno a questo mito è vero, e magari si può ripetere. Martedì sera sarà dura per quanti hanno organizzato qualcosa di diverso. Al Village e a Forte Marghera, così come al Calice in Piazza Ferretto, lo avevano capito dall’inizio che valeva la pena di investire: maxischermi a tutto spiano, e gran pubblico a ogni occasione. A Chioggia il debutto di Danza Estate fa sapere che l’inizio dello spettacolo è posticipato al triplice fischio dell’arbitro: si va in Arena alle 21 come da programma, si guarda la partita tutti insieme e poi, comunque vada, si accendono le luci su «Compagni di viaggio» del Gruppo Chorea. Alla luce del risultato di Italia-Ucraina, e del nuovo incontro della nostra nazionale, è possibile che altri spettacoli subiscano variazioni: saranno comunicate entro domani, così come nuovi possibili punti di ritrovo collettivi, tanto apprezzati quest’anno non solo perché fa molto caldo e all’aperto si sta bene ma anche perché costituiscono un buon punto di partenza per i cortei che, nati sulla spinta di Spagna ’82, sono ormai diventato il corollario indispensabile di ogni Mondiale.

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