09 dicembre 2003

Fotografare i pensieri e l equilibrio del movimento

la Nuova di Venezia — 09 dicembre 2003 pagina 26 sezione: GIORNO/NOTTE
Fotografare la danza. Chi affronta quest’arte deve sempre prima di tutto sfidare un paradosso: si può «fermare il movimento»? La fotografia di danza è al di là della fotografia e al di là dello spettacolo coreutico, è una terza via dell’occhio e del cuore. Si può fotografare la danza se l’obiettivo non è quello di fissare delle forme ma se l’occhio del fotografo sa cogliere «l’equilibrio tra corpo, spazio e luce», annota il critico di danza Silvia Poletti, intuire il “prima” e il “dopo” del passo o della sequenza coreografica. E’ la grazia che regala Alessandro Boscolo Agostini, fotografo di Chioggia che ha appena dato alle stampe un bellissimo volume, Attimi di danza / Moments of dancing, edizione in italiano e inglese per Think Adv di Conselve, testi di Francesca Serafini, Patrizia Aricò, Pierluca Donin (direttore di Arteven), Enrico Gusella (coordinatore del Centro nazionale di fotografia di Padova), Silvia Poletti. Il libro nasce da «Chioggia Danza Estate», il festival promosso dal Centro Formazione Danza con Arteven e il Comune di Chioggia l’estate scorsa all’Arena Centro Fitness di Sottomarina, dove hanno sede i magnifici spazi della scuola diretta dalla Serafini e dalla Aricò. Le due coreografe scrivono che «Attimi di danza è la storia in parte danzata in parte vissuta all’interno di un piccolo sogno», Boscolo Agostini sa cogliere con l’obiettivo «il mistero oltre il corpo danzante, l’emozione più intima di un ballerino, la metamorfosi, il gesto che diventa parola». Il libro allinea le immagini dei saggi di fine anno del Centro Formazione Danza a quelle degli spettacoli Tu che mi guardi io che ti racconto e lo stupendo Angeli di Laura Pulin di Officina Danza, ai lavori del Gruppo Chòrea di Serafini e Aricò: I pensieri della notte, Anime dinamiche, Omaggio a Debussy. Le «Miniature» dell’ultima sezione regalano emozioni intense per come Boscolo Agostini guarda con l’obiettivo le movenze dei corpi, piedi, volti in una dolcezza infinita.(Roberto Lamantea)

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